CV

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Architekturstudium an der Universität Karlsruhe; Diplom bei Walter Nägeli und Henri Bava mit einem Entwurf für ein archäologisches Museum in Ascea/Elea-Velia (Italien). Promotion am Fachbereich Baugeschichte des Karlsruher Instituts für Technologie (KIT) mit einer Arbeit über den italienischen Kirchenbau in der Zeit des Faschismus. Von 2009 bis 2011 Stipendiat der Friedrich-Ebert-Stiftung. 2008 bis 2013 mehrere Forschungsaufenthalte in Italien, u.a. Mailand, Rom, Venedig und Genua. 2016 Gast-Kritiker am Graduate Design Studio der School of Architecture der Louisiana State University. 2017 bis 2020 Lehrbeauftragter für Architekturgeschichte der Moderne sowie für Bauen und Entwerfen im Bestand am Arbeitsbereich Baugeschichte und Denkmalpflege der LFU Innsbruck. 2022 bis 2024 Lehrbeauftragter für Architekturgeschichte der Moderne an der Hochschule Biberach. Seit 2022 korrespondierendes Mitglied der Redaktion von Thema. Rivista di beni culturali ed ecclesiastici. Tätig als Architekt in Schwäbisch Hall.

2017/2018 zusammen mit Carmen Enss Konzeption und Durchführung von zwei internationalen Konferenzen zur bau- und kulturgeschichtlichen Verankerung des Städtebaus und der Architektur im Italien der ‚Zwischenkriegszeit‘; 2019 Veröffentlichung des zugehörigen Tagungsbandes unter dem Titel ‚Townscapes in Transition‘. 2019 Gastvorlesung am College of Liberal Arts and Sciences der University of Illinois at Chicago. 2021 Veröffentlichung des Buches ‚Croci e fasci – Der italienische Kirchenbau in der Zeit des Faschismus‘ im Deutschen Kunstverlag.

Unter anderem Mitglied der Architektenkammer Baden-Württemberg (gewähltes Mitglied der Landesvertreterversammlung 2018-22), der Koldewey-Gesellschaft für baugeschichtliche Forschung, der italienischen Sektion des International Council on Monuments and Sites (ICOMOS), des Urbanism of European Dictatorships during the XXth Century Scientific Network (UEDXX) und des European Architectural History Network (EAHN).

Forschungen zur Architekturgeschichte des 20. Jahrhunderts, insbesondere zur italienischen Architektur und zum Städtebau in der Zeit des Faschismus sowie zum Kirchenbau der ersten Hälfte des 20. Jahrhunderts und zur entwurfsmethodologischen Architekturtheorie.

Im Rahmen seiner Dissertation über den italienischen Kirchenbau während des Faschismus (1919/22-1945) wurden die historischen, architekturgeschichtlichen und institutionellen Hintergründe des Kirchenbaus in faschistischer Epoche unter schwerpunktmäßiger Einbeziehung des besonderen Verhältnisses von Staat und Kirche untersucht. Durch die vergleichende Analyse der baupraktischen und theoretischen Eigenschaften zahlreicher Fallbeispiele wurde der Kirchenbaus dieser Zeit zudem in den Kontext der internationalen und nationalen Architekturdebatte gestellt.

Luigi Monzo si è laureato in architettura presso l‘università di Karlsruhe nel 2005 con una tesi in composizione architettonica eseguendo un progetto per il nuovo museo archeologico die Ascea/Elea-Velia (rel. Walter Nägeli e Henri Bava). Nel 2017 ha conferito il suo dottorato presso il Karlsruhe Institute of Technology (KIT) con una dissertazione sull’edilizia sacra italiana nel periodo fascista. Dal 2009 al 2011 è stato borsista della Friedrich-Ebert-Stiftung. Dal 2008 svolge continuamente viaggi di studio in Italia con lavori di ricerca presso le università e gli archivi di Milano, Roma, Venezia, Firenze, Parma, Genova, La Spezia e l’Archivio Apostolico Vaticano. Nel 2016 è stato Visiting Critic al Graduate Design Studio della School of Architecture della Louisiana State University. Dal 2017 al 2020 docente di storia dell’architettura moderna e di costruzione e progettazione in ambienti esistenti presso il dipartimento di storia dell’architettura e conservazione dei monumenti dell’Università di Innsbruck. Dal 2022 al 2024 è docente di storia dell’architettura moderna all’Università di Scienze Applicate di Biberach. Dal 2022 corrispondente estero della rivista di beni culturali ecclesiastici ‚Thema‘. Lavora da architetto a Schwaebisch Hall.

Nel 2017/2018, insieme a Carmen M. Enss, ha organizzato e coordinato due conferenze internazionali sul radicamento storico dell’urbanistica e dell’architettura italiana tra le due guerre mondiali (atti pubblicati con il titolo ‚Townscapes in Transition‚). 2019 ha tenuto una lezione al College of Liberal Arts and Sciences della University of Illinois at Chicago. Già membro dei gruppi di ricerca ‚Matera beyond the Sassi – The villages and the neighbourhoods as heritage of the 20thcentury‚ e ‚Landscapes at risk: sources and media for preserving the identity of the sites‚ presso l’Università della Campania. Nel 2021 pubblica in lingua tedesca il libro ‚Croci e fasci‚ che si occupa dell’edilizia sacra italiana durante il regime fascista. Attualmente lavora in uno studio di architettura a Schwaebisch Hall, occupandosi di progetti che spaziano dal restauro fino al masterplanning. Inoltre, è stato docente di progettazione e di storia dell’architettura moderna presso il dipartimento di Baugeschichte e Denkmalpflege dell’Università di Innsbruck. Luigi Monzo è membro fra l’altro dell’ordine degli architetti di Baden-Wuerttemberg, della società scientifica Koldewey, dell’American Association for Italian Studies (AAIS), della sezione italiana del International Council on Monuments and Sites (ICOMOS Italia), dell’Urbanism of European Dictatorships during the XXth Century Scientific Network (UEDXX) e dell’European Architectural History Network (EAHN). Inoltre, é stato delegato al consiglio dell’ordine degli architetti di Baden-Wuerttemberg (2018-22).

Nella sua dissertazione sull’edilizia sacra italiana durante il fascismo (1919-1945) l’evoluzione dell’architettura chiesastica nell’Italia tra le due guerre è presentata sullo sfondo degli aspetti storici, architettonici e istituzionali che la hanno principalmente condizionata e caratterizzata con particolare attenzione alle relazioni dello stato fascista con la chiesa cattolica. Il principale soggetto della tesi riguarda i quesiti pratici e teorici che sono evidenziati attraverso ampie analisi paragonistiche sugli aspetti architettonici di più di cento casi esemplari dell’edilizia sacra italiana durante il fascismo con particolare attenzione all’intera produzione dell’edilizia sacra a Roma e Milano.  Lo studio è inoltre condotto non solo nella considerazione del dibattito nazionale cui vede conivolto personalità come i fratelli Celso e Giovanni Costantini e Giuseppe Polvara ma anche nella considerazione del dibattito internazionale sull’architettura moderna e il rinnovamento dell’architettura chiesastica che ha avuto particolari ripercursioni nei paesi dell’Europa centrale.